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Il diritto penale tributario è l’ambito del diritto penale che si occupa di sanzionare penalmente la violazione di norme fiscali, ritenute di tale importanza da necessitare una sanzione penale e non semplicemente di natura amministrativa. Le norme principali che riguardano il diritto penale tributario sono contenute nel d.lgs. n. 74 del 10 marzo 2000, oggetto, periodicamente, di particolari novità che – soprattutto in periodo di crisi – inducono il legislatore a disegnare nuove ipotesi di reato, o ad inasprire le pene, ovvero ad incidere sugli aspetti processuali legati alle fattispecie penali-tributarie; le fattispecie più importanti riguardano ovviamente la repressione dell’evasione fiscale. Le sanzioni penali tributarie, oltre a quelle di tipo detentivo, hanno anche contenuto patrimoniale, poiché – soprattutto dopo le modifiche introdotte con d.l. 26 ottobre 2019, n. 124 (convertito in legge con modifiche dalla l. 19 dicembre 2019, n. 157) – è stata contemplata la confisca, anche per valore equivalente, del profitto derivante dal reato fiscale commesso.
La riforma del 2019 ha inoltre innalzato le cornici edittali delle principali fattispecie penal-tributarie e diminuito le soglie di rilevanza penale dell’imposta evasa o degli elementi attivi sottratti all’imposizione. Particolarmente rilevante è poi l’estensione della responsabilità per alcuni reati tributari anche alle società ai sensi del d.lgs. 231/2001: le persone giuridiche potranno quindi essere assoggettate a sanzioni pecuniarie (se non addirittura interdittive) in seguito alla commissione di reati tributari da parte dei loro soggetti apicali in virtù del nuovo art. 25 quinquiesdecies. Nel 2020 – nell’ambito della lotta contro le frodi finanziarie nell’Unione Europea – è stato inoltre approvato il decreto attuativo della c.d. Direttiva PIF (d.lgs. 14 luglio 2020, n. 75), che ha ulteriormente innovato la materia del diritto penale tributario.
Il novero dei reati tributari risulta composito e variegato e punisce tutte quelle condotte che, a vario titolo e con vari gradi di offesa, ledono l’interesse statuale all’integrale percezione dei tributi:
rilievo primario rivestono le fattispecie di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2) e mediante altri artifici (art. 3): le definizioni previste dalle norme sono spesso imprecise e talvolta rendono difficile comprendere quando un comportamento sia effettivamente meritevole di sanzione penale o quando, invece, si tratti di condotta lecita;
vi sono poi condotte che, pur prive di fraudolenza, sono comunque idonee a conseguire un’evasione d’imposta; si tratta delle fattispecie di dichiarazione infedele (art. 4) e di omessa dichiarazione (art. 5). Anche in questo caso, la realtà imprenditoriale si presenta assai complessa e spesso viene frettolosamente contestata come illecita: si pensi, per esempio, alle ipotesi del transfer pricing, dell’esterovestizione, del corretto trattamento delle royalties, dell’esatta identificazione del concetto di fittizietà dei costi;
altre fattispecie mirano a sanzionare le condotte strumentali all’evasione fiscale, propria o altrui, come i delitti di emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8), e di occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10);
altre fattispecie puniscono l’omesso versamento dei tributi, quali i reati di omesso versamento di ritenute certificate (art. 10 bis), di omesso versamento IVA (art. 10 ter) e di indebita compensazione (art. 10 quater);
le due distinte fattispecie di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (art. 11) incriminano, in senso lato, il compimento di atti fraudolenti da parte del contribuente moroso.
In tutti questi casi, è fondamentale un’attenta disamina delle contestazioni mosse dall’Amministrazione finanziaria, poiché il diritto penale tributario è fortemente selettivo e mira a punire soltanto alcune, poche, condotte rispetto alle numerose irregolarità che sono invece oggetto di semplici sanzioni amministrative: per questo è necessaria un’assistenza altamente qualificata che preveda, per quanto possibile, anche l’efficace attuazione di misure organizzative societarie, in modo da eliminare o ridurre i rischi di integrazione dei reati in esame.
Lo Studio Legale Baccaredda Boy presta assistenza legale nell’ambito di numerosi procedimenti in materia di reati tributari, anche con la collaborazione dei più accreditati professionisti in materia fiscale e tributaria per poter assicurare un analitico approfondimento delle questioni sottese, che risultano complesse e in costante evoluzione. Lo Studio Legale Baccaredda Boy presta inoltre assistenza stragiudiziale in questo ambito, ad esempio redigendo pareri per la valutazione della rilevanza penale-tributaria di specifiche operazioni societarie.
Lo Studio Legale Baccaredda Boy approfondisce l’esame dei reati tributari anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni; si rinvia, in proposito, alle apposite aree tematiche.