Viale Bianca Maria n. 25 – 20122 Milano
+39 02 76014179
+39 02 76390535
Come possiamo aiutarti?
Si segnala una recente pronuncia della Corte di Cassazione, sezione IV, n. 45399/24, in tema di nesso di causalità e responsabilità medica. Agli imputati era stato contestato di avere colposamente cagionato il decesso di una giovane paziente “a causa di uno shock settico in soggetto affetto da colite pseudomembranosa”.
Con argomentazione assai interessante la Suprema Corte annulla la sentenza di condanna degli imputati rilevando l’abbandono dello schema condizionalistico in favore della ormai superata teoria dell’aumento del rischio e della perdita di chances, in base alla quale, nella verifica del nesso di causalità tra la condotta del sanitario e la lesione del bene della vita del paziente, occorre privilegiare un criterio meramente probabilistico sulle possibilità di successo del comportamento alternativo.
Vengono dunque accolti i rilievi difensivi secondo i quali mancherebbe, nel caso di specie, un solido e chiaro giudizio esplicativo in ordine alle cause di insorgenza e sviluppo della malattia idoneo a supportare una adeguata valutazione di sussistenza del nesso causale fra le contestate condotte omissive e l’evento morte. Per una corretta individuazione del nesso causale, infatti, sarebbe stato necessario individuare le cause di insorgenza e i tempi di evoluzione della patologia, definita fulminante e di difficile diagnosi dagli stessi esperti intervenuti nel processo, sicché non si comprende quali approfondimenti diagnostici i medici avrebbero dovuto adottare e se gli stessi avrebbero consentito di intraprendere un tempestivo percorso terapeutico idoneo a impedire o, quantomeno, ritardare l’evento morte.
Segnalazione a cura dell’avv. Marco Farinella