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14 Dic 2023
AI e diritto penale
Dopo 36 ore di negoziati, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo preliminare sulla prima legislazione dedicata ai sistemi di intelligenza artificiale.
Si tratta di un passo storico, che afferma una sintesi possibile tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali, democrazia e stato di diritto.
Come avevamo già scritto in un precedente post, non può che accogliersi con favore l’apporto degli strumenti di intelligenza artificiale nel processo penale, ma è necessario un quadro giuridico che garantisca la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone e delle imprese e che, finalmente, sta per diventare realtà.
Le novità sono assai numerose. Tra le misure proposte, in questa sede ricordiamo le restrizioni all’uso dei sistemi di identificazione biometrica in spazi pubblici da parte delle forze dell’ordine, che vengono subordinate all’autorizzazione giudiziaria e limitate ad alcuni reati. Vengono poi vietate pratiche come la raccolta indiscriminata di immagini da usare per il riconoscimento facciale, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole e l’uso di IA per sfruttare vulnerabilità sociali. Altro aspetto importante riguarda l’obbligo per gli operatori di sistemi di IA di effettuare una valutazione di impatto sui diritti fondamentali prima di utilizzare un sistema di IA.
Le sanzioni per le violazioni della legge europea sono fissate in percentuale del fatturato annuo globale dell’azienda “colpevole” o, se superiore, in un importo fisso.
Si tratta di novità importanti, che occorre approfondire costantemente.
Vi terremo aggiornati sul prosieguo dei lavori.
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