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7 Nov 2024
Corte di Cassazione|Diritto ambientale
La III sezione della Corte di Cassazione, con la recente pronuncia n. 30062, ha ribadito il proprio tradizionale orientamento ed ha nuovamente affermato l’importanza di una approfondita e competente indagine giuridica.
Il caso riguardava un imprenditore, il cui stabilimento era stato accusato di generare emissioni diffuse in atmosfera, in assenza della relativa autorizzazione prescritta dal d.lgs. 152/2006 (“Testo Unico Ambientale”): ne discendeva quindi la contestazione della contravvenzione di cui all’art. 279 del medesimo testo legislativo e la condanna ad Euro 2.500 di ammenda.
L’imputato aveva censurato la sentenza di condanna protestando assenza di colpa, dal momento che tale autorizzazione è divenuta obbligatoria solo anni dopo la sua acquisizione dello stabilimento; la Corte di legittimità, tuttavia, ha ricordato come coloro che svolgono professionalmente una determinata attività hanno un obbligo particolarmente rigoroso di approfondire la legislazione vigente e possono pertanto rispondere di illeciti anche “in virtù di una semplice culpa levis nello svolgimento dell’indagine giuridica”.
Per questo – prosegue la sentenza – ogni attività di impresa presuppone la puntuale conoscenza della normativa di settore o implica almeno l’obbligo di una adeguata informazione, eventualmente utilizzando esperti del settore.
Rimane quindi centrale un’attenta scelta di professionisti, non solo nel settore tecnico ma anche in quello giuridico, che possano offrire un approfondimento puntuale e scrupoloso, aiutando così concretamente l’attività di impresa.
Segnalazione a cura dell’avv. Paolo Maria Caccialanza