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7 Mar 2023
Reati fallimentari
#Reatifallimentari: per la prova del dolo non è sufficiente la presenza di segnali di allarme.
L’Avv. Luigi Tassinari segnala la recente sentenza n. 33582 del 13 settembre scorso con cui la #Cassazione ha annullato la condanna di un amministratore privo di deleghe per concorso omissivo in più reati di bancarotta fraudolenta posti in essere dagli amministratori operativi, ritenendo che non vi fosse la prova della sussistenza del dolo richiesto dalla norma incriminatrice in capo all’imputato.
La Corte ha infatti condivisibilmente affermato che, per ritenere raggiunta la prova dell’elemento soggettivo, non è sufficiente la presenza di segnali d’allarme da cui desumere un evento pregiudizievole per la società, ma è necessario che il consigliere privo di delega ne sia concretamente venuto a conoscenza e sia rimasto volontariamente inerte, così avallando consapevolmente le condotte mendaci o distrattive degli amministratori dotati di deleghe. Tanto perché “la sussistenza di fattori di anomalia evidenti, se comporta in chi le colse un chiaro addebito per colpa, finanche grave, non consente di affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che l’inerzia, ciò nonostante serbata, da parte di chi sarebbe stato tenuto ad attivarsi, … sia ex se espressiva della volontaria adesione all’evento pregiudizievole, rappresentato dalla condotta criminosa altrui, il cui concreto verificarsi si sia affacciato nella prospettiva conoscitiva del soggetto agente. […] Anche il rilievo dell’esistenza di segnali di allarme esige quindi una loro considerazione contestualizzata: non può non essere accompagnato dall’accertamento dell’elaborazione che degli stessi sia stata fatta dal consigliere non operativo, ben essendo possibile che questi li abbia sottovalutati o non adeguatamente percepiti, tanto indirizzando, se del caso, verso un suo comportamento colposo e non doloso”.
Alla luce di tale sentenza si ritiene dunque che dei segnali d’allarme occorre effettuare una valutazione alla luce di tutte le circostanze del caso concreto, tale da rendere affidabilmente dimostrato il moto interiore dell’amministratore senza delega, nel senso che egli si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell’evento concreto e, ciò nonostante, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l’evento lesivo, anzi aderendo ad esso per il caso in cui si verifichi.
#dirittopenale #dolo