Viale Bianca Maria n. 25 – 20122 Milano
+39 02 76014179
+39 02 76390535
Come possiamo aiutarti?
12 Lug 2022
Reati tributari
#reatitributari e divieto di analogia
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 5141/22, depositata il 14 febbraio scorso, è stata chiamata a pronunciarsi in un caso di dichiarazione dei redditi “sostanzialmente in bianco” per la mancata compilazione del quadro RS e non ha mancato l’occasione di ribadire con fermezza il principio di tassatività in materia penale.
La pronuncia ha richiamato la distinzione tra la fattispecie di omessa dichiarazione e quella di dichiarazione infedele: la prima, prevista dall’art. 5 d.lgs. 74/2000, deve essere riservata solo alle ipotesi più radicali, quali l’assoluta inesistenza del documento o la mancata trasmissione all’Ufficio. Nell’ipotesi in cui invece il contribuente non ometta la dichiarazione, ma provveda ad effettuarla, sebbene omettendo la compilazione di un quadro apposito, potrà ravvisarsi, semmai, il diverso reato di cui all’art. 4 d.lgs. 74/2000.
La Corte territoriale di Napoli, trovandosi di fronte ad un fatto diverso rispetto a quello contestato, è incorsa in una inammissibile interpretazione analogica: per questa ragione la sentenza di condanna per il reato di omessa dichiarazione va annullata senza rinvio (con contestuale trasmissione degli atti al Pubblico Ministero competente in applicazione dell’art. 521 c.p.p.).
Avv. Marta Sottocasa