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4 Ago 2022
Responsabilità degli enti
#responsabilitàamministrativadeglienti: La #Cassazione ha riconosciuto per la prima volta la configurabilità della responsabilità amministrativa di un ente derivante dalla commissione del reato di #frodefiscale ex art. 2 D.lgs. n. 74/2000.
L’Avv. Luigi Tassinari segnala la sentenza n. 16302 del 2022 (depositata il 28 aprile 2022), con cui la terza Sezione della Corte di Cassazione – in seguito all’introduzione di taluni reati tributari nel novero dei reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti ex D.lgs. n. 231/2001 – ha per la prima volta ritenuto configurabile in capo ad una società l’illecito amministrativo derivante dalla commissione del reato di #dichiarazionefraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
La Corte ha infatti rigettato il ricorso presentato dall’ente avverso l’ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Milano aveva confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal G.i.p. nei confronti anche della società, incolpata dell’illecito di cui all’art. 25-quinquiesdecies D.lgs. n 231/2001, per aver ottenuto un vantaggio patrimoniale dalla commissione del delitto previsto dall’art. 2 D.lgs. n. 74/2000, posto in essere nell’interesse e a vantaggio della stessa, da parte di persone fisiche poste in posizione apicale.
Gli indagati, invero, al fine di evadere l’IVA, simulando contratti di appalto invece di contratti di somministrazione illecita di manodopera, avrebbero indicato elementi passivi fittizi (IVA detraibile) per un ammontare superiore a 20 milioni di euro, avvalendosi di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti.
Nello specifico, si sarebbe realizzato uno schema illecito secondo cui il committente, attraverso un appalto non genuino, ha azionato il diritto alla detrazione dell’IVA dopo aver articolato un meccanismo in forza del quale, attraverso il pagamento di fatture per “finti” appalti di opere e servizi, ha “scaricato” l’IVA da un consorzio che, a sua volta, aveva “scaricato” il tributo dalle cooperative consorziate che l’avrebbero dovuto versare allo Stato ma che invece, dopo qualche anno, avevano cessato l’attività, rimanendo in debito verso l’Erario che è risultato impedito nel recupero dell’imposta, con conseguente accollo dell’evasione fiscale alla collettività.
#reatitributari #frodefiscale