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Il diritto penale tutela anche il patrimonio culturale, inteso in senso ampio sia come beni culturali (cioè le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico) che come beni paesaggistici (gli immobili e le aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio).
Il particolare valore di questi beni rende necessaria una tutela aggiuntiva: così, accanto alle ordinarie tutele previste per i beni mobili (furto, ricettazione, danneggiamento ecc.) i beni culturali sono oggetto di tutela speciale e rafforzata, contenuta ora, per effetto della riforma introdotta dalla l. 9 marzo 2022, n. 22, nel nuovo Titolo VIII bis del codice penale, rubricato “Dei delitti contro il patrimonio culturale”. Le molteplici norme incriminatrici (artt. 518 bis – 518 quaterdecies) sono in parte di nuova introduzione e in parte si pongono in continuità normativa con fattispecie che erano già previste dalla normativa complementare (in particolare dal d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, cd. “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che continua ad offrire tutela anche ai beni paesaggistici). Tra le più importanti novità della recentissima riforma dei reati contro il patrimonio culturale si segnalano: i delitti di riciclaggio e autoriciclaggio di beni culturali, la previsione di speciali circostanze aggravanti e attenuanti, l’estensione dell’ambito di applicazione della cd. confisca allargata e l’ampliamento del catalogo dei reati presupposto ai fini della responsabilità degli enti ex d.lgs. 231/2001.
Alcune delle principali fattispecie previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio riguardano specificamente la compravendita di beni culturali e la loro esportazione all’estero, norme di particolare interesse anche nell’ambito del mercato dell’arte, che sempre più richiede specifico supporto a garanzia della corretta circolazione dei beni, sia con riguardo alla loro autenticità, sia alla liceità della provenienza, che alla correttezza delle procedure adottate per le operazioni di vendita e di consegna. In questo specifico ambito, riveste importanza anche la normativa antiriciclaggio, recentemente integrata con la previsione delle Case d’asta quali soggetti obbligati agli adempimenti previsti dal d.lgs. 231/2007.
Anche le norme in tema di tutela del paesaggio richiedono attente valutazioni circa la loro applicabilità al caso concreto, alla luce dell’intreccio – non sempre ordinato – di normative di varia provenienza e livello, poste a protezione di aree particolarmente pregevoli del territorio nazionale.
Lo Studio Legale Baccaredda Boy offre la propria consulenza professionale nell’ambito in esame, supportando ed affiancando affermati professionisti nel mercato nazionale ed internazionale dell’arte e dell’antiquariato, offrendo le competenze necessarie per ottemperare alle normative vigenti e coadiuvando, ove necessario, nei rapporti con le Autorità preposte.
Nel corso degli anni lo Studio Legale Baccaredda Boy ha fornito assistenza legale nell’ambito di diversi procedimenti in tema di tutela penale del patrimonio culturale, occupandosi anche di ipotesi di contraffazione di opere d’arte o di contestazioni circa le modalità di compravendita dei beni.